Ci si rende conto di quanto la città di Verona sia potenzialmente di difficile accesso quando ci mettiamo nei panni di una persona con disabilità in visita. Gli ostacoli e le insidie sono numerosi e vanno dalle classiche barriere architettoniche dei monumenti alla difficoltà di calcolare un percorso facilmente accessibile e che non presenti eccessive complicazioni. I sampietrini del centro che rendono meno scorrevole l’itinerario per una persona che usi una sedia a rotelle sono solo uno degli esempi, come l’eccessivo dislivello dei marciapiedi, i lavori in corso che bloccano il passaggio con transenne e cartelli stradali improvvisati che mal segnalano le deviazioni, per non parlare dei parcheggi selvaggi di biciclette e altri mezzi che rappresentano un ulteriore, imprevedibile, scomodità.
Molto hanno fatto l’amministrazione e l’associazione delle guide locali per offrire ad ogni turista la possibilità di poter visitare adeguatamente la città, con l’obiettivo di renderla più inclusiva possibile. La maggior parte delle attrazioni è infatti visitabile o parzialmente visitabile per i disabili con l’aiuto di un accompagnatore. In questa lista sono inclusi anche i monumenti storici più famosi, come l’Arena, la casa di Giulietta o il Teatro Romano. Le guide locali organizzano inoltre tour ad hoc per le persone con
disabilità, come è indicato sul loro sito con dovizia di particolari, tour che includono una descrizione alternativa dello spazio per persone non vedenti, oppure l’utilizzo della lingua dei segni per non udenti.
Nonostante questo, molto è ancora migliorabile: rimangono ancora quattro monumenti del tutto non accessibili e non visitabili quindi dall’interno, tra cui la torre dei Lamberti. E anche per quanto riguarda le altre attrazioni, un’analisi più approfondita rivela numerose restrizioni e limitazioni: non in tutti gli edifici storici sono presenti ascensori, precludendo la salita ai piani superiori, spesso ci si trova di fronte alla mancanza degli scivoli, non sono presenti strutture che permettano di raccontare tramite il linguaggio braille le opere d’arte a chi non possa vederle. Nonostante il diffuso utilizzo di audio guide che rendano
l’esperienza coinvolgente, si può ancora lavorare sull’aumento delle attività ed esperienze offerte ai visitatori non vedenti.
Il turismo e la possibilità di visitare, esplorare, vivere una città è un’esperienza di crescita e arricchimento che dovrebbe essere fruibile a tutti e a tuttotondo, senza limitazioni date da alcunedifferenze personali. La bellezza e il patrimonio artistico sono un bene comune, è importante che ogni visitatore possa goderne liberamente e completamente, e questa dovrebbe essere l’aspirazione a cui puntare sempre più.